giovedì 22 gennaio 2009

La città gloriosa

Roma che è spenta, bagnata e fredda, illusa e disillusa, pneumatica, distrutta, nera che sprofonda, che vive del ricordo, dell'immagine artificio di un'era, di ciò che era e non è mai stata, dell'amore inghiottito, della canzone che dice, della parola che suona, del suono che non sento più, che echeggia negli orecchi, nella mente spoglia, che rimbalza ancora, ancora e ancora, la città che è sopravvissuta, che non ha mai vissuto ma continua a sopravvivere, delle volte nei seminterrati, delle volte nei telai abbandonati e tristi, gloriosi, di un futuro allusivo immobile, ancora bagnato, ancora spoglio, ancora lì. Che sopravvive.