Per il respiro profondo in cui dire chi sono, per il tempo assurdo di un inventore ancor più assurdo, per l'assurdo che è Dio, che non sono io.
E non è poco anche sfiorarne l'idea, nell'assurdo del reale, in fondo, dell'assurdo.
Perché in fondo nulla rimane.
Perché in fondo nulla è rimasto.
Qui.