Nel barattolo mille cose. E ancora milleuno, milledue e così via. Ascolto e riascolto ancora zoppo attivo e distaccato. Come a fatica il volo, più a singhiozzi, passeggero forse. Passante direi.
E milletre indistinti se non per piccolezze. Manca un dito, una zampa a volte, un occhio forse.
Ma poco importa, purché il cibo non manchi.
E ciò che resta è per ciò che svanisce. E che dentro, sottile, ferisce.
E così mi nutro del tempo che resta. Prima che svanisca.
Lui e forse io.